“Il viaggio segna dall’inizio tutto il mio percorso. Viaggiare, in particolare con l’immaginazione, è per me un attitudine particolare, necessaria al mio creare. E’ una dimensione in cui si stratificano dati sensoriali, visioni, desideri che danno forma e sostanza al mio stile, lo raccontano, lo arricchiscono senza posa…” Queste riflessioni senza tempo aiutano a capire come la donna di Gianfranco Ferrè non intenda sottrarsi mai all’impulso di viaggiare e di scoprire.
Per la Primavera-Estate 2008 questa donna si muove con la fantasia verso Est e lì ruba suggestioni, fogge, piccole – grandi valenze di preziosità a di incanto. Con la mente, con la volontà resta però in Occidente, nel nostro tempo, nel nostro vivere.
Il viaggio che la nuova collezione racconta è un viaggio “nei segni” di Gianfranco Ferrè. Nei segni inconfondibili delle forme e delle linee che consentono modulazioni sempre nuove ed originali, restando femminili e piene di grazia. La silhouette riporta il punto vita alla sua naturale posizione, sottolineandolo grazie alle cinture alte ed importanti. Le gonne raggiungono con precisione millimetrica il ginocchio, si svasano al fondo ed oscillano al ritmo del passo. Anche i pantaloni sono più generosi nelle proporzioni, mossi, confortevolmente enfatizzati.
Giacche e blazer sono ben strutturati sulle spalle, costruiti con accuratezza. Blues e T-shirt si concedono ampiezze singolari, spesso trattenuti da lacci e coulisse. Le superfici solcate da plissettaturefitte, nervature e impunture che generano una sensazione di movimento e di leggerezza.
Ai colori è affidato un messaggio di calda pacatezza. Vincono le nuance della terra, polverose e mai squillanti, accanto alle sfumature carne e cipria, neutre,dolcissime, delicate. Volutamente i contrasti non sono mai stridenti. Anche quando sono alternate nelle righe, le diverse tonalità paiono piuttosto sfumare l’una nell’altra anziché opporsi. Le eccezioni costituite dal viola e dal prugna, pongono invece l’accento su una profondità incredibilmente sensuale.
Di sera pieghe e drappeggi sono pronti ad ondeggiare al minimo movimento e al minimo alito di brezza, per poi ricadere perfetti e ieratici. Ma anche negli abiti elementari nel taglio sono accesi dai bagliori delle pietre e dei cristalli.