Nella collezione Donna per l'Autunno/Inverno 2008/2009, presentata alla settimana della moda milanese i codici di Gianfranco Ferré diventano oggetto di un'esplorazione, di un'analisi accurata e rispettosa. Ma anche di una volontà di sperimentazione, coraggiosa e libera. Dal quadrato al triangolo, dal cerchio al rettangolo. Riportate al corpo, le più elementari forme geometriche perdono ogni rigidità ed acquistano scioltezza. Declinate in materiali differenti, si prestano a veri e propri stravolgimenti. Così, l'interno diventa esterno e gli interventi di costruzione acquistano piena evidenza. Il davanti diventa dietro e, a sorpresa, i rever si scostano e si aprono sulla schiena. Gli abiti e i cappotti scendono diritti, ma bastano due pinces in vita, più che discrete, per dotarli di una grazia femminilissima.
I capi spalla hanno una configurazione a scatola, o sono invece arrotondati, a uovo. Il blouson è strutturato come un trench che ha rinunciato alla sua lunghezza naturale. Il gilet tagliato al vivo ha l'ampiezza di una cappa che ha perduto le maniche. Il coccodrillo è una presenza immancabile, eppure sempre nuova. Reso opaco e ammorbidito, disegna l'abito a tubo e il tailleur con la giacca conformata a kimono. Sminuzzato a scaglie, applicato sul double, riproduce la corazza del samurai - che riluce anche nella versione in anguilla - simbolo dell'incontro tra Oriente e Occidente, poli estremi di un paesaggio ideale.